Riccardo Del Torchio: "Dal territorio alla cultura, i nostri progetti per i prossimi cinque anni "
La scelta di ricandidarsi l’ha annunciata a gennaio. Riccardo Del Torchio corre per il suo secondo mandato, appoggiato dalla “Lista Civica per Besozzo Che Vive”, formata per lo più da persone che l’hanno accompagnato in questi cinque anni (la presentazione ufficiale si è tenuta sabato 6 maggio). «E’ un gruppo eterogeneo che rappresenta tutta Besozzo ed è rappresentativo di tutti gli orientamenti politici presenti nell’arco parlamentare. Siamo persone diverse che si sono unite con un’idea comune: amministrare Besozzo al meglio». La campagna elettorale è in pieno svolgimento, a sfidare Del Torchio due liste: quella di Fabio Beverina della Lega Nord, appoggiato dal centrodestra e quella di Fausto Brunella, ex sindaco del paese.
Secondo lei quale caratteristica deve aver un buon sindaco?
«Deve riuscire a parlare con tutta la gente e avere una grande capacità di confronto, oltre ad una buona dinamicità nel trovare soluzioni che non sempre sono le più semplici e le più ovvie. Siamo chiamati a dare risposte con un’evidente sterilità di strumenti. Molte volte ci siamo trovati a chiederci, rinuncio al progetto che ho in testa o trovo una soluzione alternativa? Il più delle volte abbiamo preso la seconda via»
Come vorreste Besozzo tra cinque anni?
«I nostri obiettivi sono quelli di cambiare faccia a questo paese su due macro- ambiti. Da una parte quello legato al territorio con progetti specifici, penso alla realizzazione della pista ciclo-pedonale, la riqualificazione di Via XXV Aprile o le progettualità su aree dismesse come l’Ex-Sonnino, l’ex Cartiera o l’area Marcora ma anche l’estensione delle rete gas e la risoluzione degli scarichi fognari nel Bardello. Dall’altra parte penso all’ambito socio-culturale dove l’idea è quella di riuscire ad ampliare l’offerta attraverso l’utilizzo di spazi pubblici come il Teatro Duse, l’edificio comunale, i parchi pubblici. Vorremmo poi potenziare i servizi della biblioteca e i servizi scolastici con offerta di ulteriori servizi. In particolare, ci piacerebbe investire sulle politiche alla persona nell’ambito del lavoro: vorremmo concretizzare un progetto intro e sovra comunale, con l’appoggio del distretto socio-sanitario, il tavolo tecnico di Comunità Montana e Provincia, per creare un centro del lavoro accreditato in Regione e dare una risposta concreta a chi perde il lavoro. Ci sono poi i “progetti ponte”…»
Quali sono?
«Sono quelli che ci portiamo dietro da questi cinque anni di amministrazione. Il primo riguarda le scuole, a settembre aprirà il servizio di refezione alla Scuola Elementare Mazzini, abbiamo già individuato i locali all’interno della scuola e avviato tutte le procedure per farlo. Il secondo progetto è quello della ludoteca, ovvero creare uno spazio di incontro per bambini ma anche per le loro famiglie con progetti di prevenzione e supporto per le situazioni di difficoltà. Il terzo è la riorganizzazione dell’approdo nell’area Bozza per le barche e la costruzione di un chiosco. Abbiamo già partecipato ad un bando per poterlo fare»
Come è cambiata Besozzo in questi cinque anni?
«Credo sia cambiata su due aspetti. Il primo è sicuramente quello organizzativo e gestionale dell’ente comunale, una base essenziale per poter garantire un’efficenza amministrativa ai cittadini e dargli risposte. Il secondo aspetto invece, è quello legato alla vita del paese. In questi cinque anni Besozzo a cominciato a vivere, non solo in termini di manifestazioni comunali ma anche rispetto al coinvolgimento delle scuole, della associazioni, dei commercianti, degli artigiani. Quando siamo arrivati, Besozzo era un puntino bianco in tutti i progetti sovracomunali o intercomunli, oggi siamo un punto di riferimento per i comuni circostanti e non solo. Per lavorare su un territorio non bisogna avere una bandiera politica e questo lo dimostra».
Qual è il suo sogno per Besozzo?
«Mi piacerebbe vedere ultimata la progettualità di valorizzazione dell’Ex Sonnino. A chi dice che siamo un’amministrazione di sognatori, rispondo con i numeri e con i progetti che abbiamo portato a termine in questi cinque anni».