Dalla fontana al passaggio a livello, tutte le curiosità dei simboli elettorali

Fontane, lampadine, i classici campanili ma persino il segnale di pericolo del passaggio a livello. Nei simboli delle liste per le prossime elezioni amministrative (undici i Comuni al voto in provincia) c’è un po’ di tutto: i classici del genere ma anche qualche scelta originale.

È un mondo colorato e multiforme, di immagini più o meno rassicuranti o rivoluzionarie, con simboli più o meno curati graficamente. Un mondo che viene analizzato da Gabriele Maestri, giornalista e ricercatore, che all’universo più ampio dei simboli elettorali ha dedicato un progetto di lungo corso, “I simboli della discordia”, che segue le evoluzioni dei loghi della politica (su cui ha scritto anche due volumi).

Due anni fa Maestri – partendo dallo Speciale Elezioni – intitolò la sua analisi specifica sulla provincia “La fabbrichetta simbolica di Varese”, solleticato dalla presenza dell’immagine della fabbrica in alcuni dei simboli allora in gara. Quest’anno nessun simbolo riprende l’immagine simbolica della fabbrichetta, ma il titolo è rimasto. La sua analisi è disincantata e graffiante, da osservatore esterno. Di certo, anche in questa tornata elettorale non mancano le curiosità, per lo più legate alle specificità locali (come nei paesi che vivono di più frazioni) o a problemi particolari. Come in quel paese dove, appunto, il tema dei passaggi a livello è tanto sentito che una lista l’ha messo come unico elemento del proprio simbolo.

Cliccando qui potete leggere l’analisi completa

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