Galli si ripresenta alla città: “Sono stati persi anni di buon governo”

Oltre 200 persone in villa Truffini per la prima presentazione del centrodestra riunito per le prossime elezioni amministrative dell’11 giugno. Il candidato sindaco Dario Galli, anche ex parlamentare e presidente della Provincia di Varese, ha presentato ai cittadini le quattro liste che lo sosterranno sulla scheda elettorale e nella sintesi del programma amministrativo. Le quattro liste sono la Lega Nord, Movimento Prealpino, Forza Italia e la lista civica Tradate Libera, il gruppo più giovane di questa coalizione.

Tra le autorità vi era il l’ex sindaco, oggi parlamentare della Lega Nord, Stefano Candiani, presente anche nella lista del Carroccio, e l’assessore regionale Francesca Brianza. Per Forza Italia hanno presenziato l’europarlamentare Lara Comi, oltre ai consigliere regionali Luca Marsico e il leghista Emanuele Monti. «In bocca al lupo a tutti i candidati, quando il centrodestra è unito si vince» ha dichiarato la Comi. «Tradate si merita Dario Galli come sindaco, gli devo moltissimo – ha aggiunto la Brianza -. Gli devo moltissimo, la mia esperienza politica è iniziata con lui in provincia e mi ha insegnato tanta. È anche merito suo se sono in regione Lombardia, la sua competenza e capacità sono elevate». Intervenuto anche Emanuele Monti: «Quello che vedete a Tradate lo ha fatto regione Lombardia e non l’amministrazione Cavalotti, si deve tutto alla Lega, non all’amministrazione di centrosinistra».

Sponsor di Galli anche Marsico: «Tradate tornerà a essere del centrodestra: Galli sa distinguere le cose impossibili e le evita. Quindi possiamo vincere». Ha chiuso gli interventi introduttivi l’ex sindaco Candiani: «Sono stati 5 anni difficili e lo vediamo nella città di tutti i giorni. La città è stata punita con una cattiva amministrazione. Qui oggi c’è rappresentata la maggioranza dei cittadini di Tradate. L’amministrazione uscente ha perso tempo per la città. Noi vogliamo ridare a Tradate quell’ordine e quel decoro che si è perso in questi anni».

Ha preso poi la parola il candidato sindaco, Dario Galli, ripercorrendo quanto fatto dal centrodestra, prima degli ultimi 5 anni di centrosinistra: «23 anni dopo siamo ancora qui. Non avrei pensato alla mia età di essere ancora qui, dopo tante esperienze, ma era necessario fare questa scelta. Ora siamo presenti per una questione di principio: non pensavamo di essere qui a dover fare questo passo. Cinque anni fa abbiamo perso per un incidente di percorso, anche se le cose non andavano male. Col senno di poi posso dire che questi cinque anni sono serviti, soprattutto per capire che purtroppo non si va sempre avanti. Noi in 19 anni abbiamo fatto tanto: cosa sarebbe Tradate se non ci fosse stata Villa Truffini, o la biblioteca Frera? O vogliamo parlare della piscina coperta? Queste sono solo le cose che si vedono di più. Ma ce ne sono molte altre che si vedono meno. Ci sarà un motivo se Abbiate non si allaga più quando piove. Oppure che ancora oggi Tradate è l’unica città che avendo una provinciale lunga 5 chilometri, non ha più un semaforo».

«Guardiamo le cose che sono state fatte – ha proseguito Galli -. Cinque anni di amministrazione diversa sono stati utili per capire che c’è anche chi amministra po’ peggio. Pensare che non si possa crescere all’infinito fa anche bene. Ora c’è la possibilità di riprendere la strada per camminare verso il futuro. Bisogna riprendere la strada dove è stata lasciata e ripartire. Come dall’area feste, da noi lasciata semplicemente da completare e che non è stata ultimata dal centrosinistra. L’amministrazione Cavalotti ha risolto il problema in modo semplice: non facendo più le feste. Faccio fatica a veder un disegno strategico di questa amministrazione. Si deve ricominciare con un grande consenso. Ed è questo che chiediamo ai cittadini. Obiettivamente non se ne può più. Non mi serviva mettermi a fare il sindaco per la terza volta, ho avuto un altro percorso, ma Tradate è la mia città, non gli manca nulla e oggi serve rimettersi in gioco. Per questo abbiamo messo insieme una coalizione fatta di persone che volevano cambiare l’attuale situazione».

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