Quattro candidati sindaco per Cassano

Il punto in vista delle elezioni. Chi c’è, chi non c’è, con quante liste

Quattro candidati sindaci a Cassano Magnago per il 2017, salvo sorprese. Centrodestra di marca Forza Italia, centrosinistra, Lega Nord e sinistra radicale saranno presenti alla sfida, in alcuni casi con liste di appoggio. Ecco il quadro.

Il sindaco uscente Nicola Poliseno si ricandida forte della sua visibilità sui social e del lavoro svolto in cinque anni. Con lui c’è la storica lista civica Cassano Magnago Poliseno Sindaco, ci sono Forza Italia, Fratelli d’Italia (aggregatasi nella giornata di mercoledì), ci sono la rinata (dal 2012) civica Io per la mia città e la civica Amici per Cassano (l’area del vicesindaco Coghi). Tutti simboli sulla scheda? Sì e no: definito il perimetro delle alleanze, ora la coalizione ragiona appunto sulle strategie elettorali. Ogni realtà avrà la sua visibilità e riconoscibilità, ma è da valutare quante saranno le liste vere e proprie: si va dall’ipotesi di un’unica lista (puntando sulla forza di una squadra compatta e coesa) ad aggregazioni tra partiti e tra liste civiche, alla presenza di ogni gruppo con il suo spazio sulla scheda.

Come nel 2012, la Lega fa da sè: nella città un tempo roccaforte, a tenere alta la bandiera del carroccio è Giovanni Battistella, geometra di 58 anni (qui la sua presentazione). La Lega ha deciso di presentarsi ovviamente con il proprio simbolo, ma di affiancare anche una lista civica con un taglio specifico, Donna e Lavoro, rappresentata in una prima fase da Antonella Giola e Raffaela Biafora. La Lega ha trattato anche con Fratelli d’Italia, che però si è appunto sfilata a favore di Poliseno, con «rammarico» di Battistella.
La Lega si è confrontata anche con Cassano Tricolore: «Solo un primo contatto esplorativo, non si è mai parlato di accordi diretti» puntualizza Andrea Del Piano, del gruppo della destra radicale, che si è chiamato un po’ fuori dai giochi (vedi qui l’ultimo comunicato).

Il centrosinistra? La presentazione del candidato – assicura Tommaso Police, segretario del Pd – è ormai imminente. Il Partito Democratico, forte della sua tradizione di radicamento cittadino, fa da perno, ma al simbolo dem dovrebbe poi affiancarsi anche una seconda lista di natura civica. «Totalmente nuova, che porterà volti nuovi» e che non sarà in continuità con precedenti esperienze (come “Liberamente Cassano” del 2012). Anche nella lista del Pd si punterà molto al rinnovamento. E il candidato? Ecco, il nome per ora è ancora riservatissimo ma ancora per poco, probabilmente sarà ufficializzato entro il weekend.

C’è poi la sinistra-sinistra. Carmine Esposito è il nome del candidato che si presenterà sotto il simbolo della falce e martello del rinato Partito Comunista Italiano. Per il partito comunista – rinato a maggio 2016 – è la prima esperienza al voto in provincia ed è anche l’unica sfida su cui s’impegnerà. «Non c’erano le condizioni per la costruzione di una lista a sinistra più ampia, abbiamo pensato a una lista nostra di partito» spiega Cosimo Cerardi, segretario provinciale del Pci.

Chi manca? Il Movimento 5 Stelle. Ormai è un partito da cui non si può prescindere, a livello nazionale, ma a livello locale è un’altra storia: nonostante qualche contatto e un po’ di scouting, alla fine i pentastellati a Cassano non si presenteranno. Una decisione su cui ha pesato in parte anche il rischio di vedere emergere più gruppi, proprio nell’imminenza del confronto elettorale: è quello che è successo nel 2016 a Gallarate (dove poi nessuno fu certificato) e che adesso si vuole evitare a tutti i costi. Anche restando fuori dalla competizione.

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